
Un testo di Pierluigi  Pizzamiglio, segue la descrizione:
"Tra Cinquecento e Seicento, nel secolo in cui si è svolta l'esistenza di  Galileo Galilei (1564-1642), la scienza moderna è venuta assumendo  alcuni caratteri distintivi della sua fisionomia. In ambito  storiografico, però, spesso non si è messo in evidenza che, proprio in  quel contesto, anche l'astrologia ha assunto quella peculiare figura  culturale e sociale che ancor oggi la rende oggetto di contraddittorie  valutazioni. Attraverso la presentazione cronologica, come su una scena  teatrale, di una significativa serie di opere a stampa italiane,  comparse nel secolo di Galileo e scritte a favore o contro l'astrologia,  in questo volume si dà conto delle vicende di un fenomeno culturale  storicamente ben configurato, e tuttavia sfuggente, per scelta di molti  suoi 'attori'. In particolare si mette in luce come, dopo vari tentativi  non riusciti di accreditarsi come scienza, astronomica o naturalistica,  per effetto anche delle proscrizioni filosofico-scientifiche ed  ecclesiastiche, l'astrologia si è ritagliata un proprio luogo di  esistenza e di sopravvivenza, sia nel mondo dell'immaginario e della  simbolica psicologica, individuale o sociale, sia nell'ambito delle  espressioni tipicamente folcloristiche.".
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